Con grande piacere vi comunichiamo che siamo usciti con il nostro primo vino biologico: il Grechetto dei Colli Martani 2012.
Con la vendemmia 2012, la produzione dei nostri vigneti ha superato i tre anni di conversione ed è ufficialmente certificata Bio.
La produzione del 2012 si è anche avvalsa della neonata normativa europea sui vini biologici Reg. CE 203/2012, pertanto il nostro Grechetto 2012 è certificato “vino biologico” e non solo “prodotto da uve biologiche”.
La scelta di essere Bio è motivata dalla volontà di perseguire l’obiettivo della qualità totale, intesa non solo come salubrità del prodotto e rispetto dell’ambiente, ma anche come valorizzazione della espressività territoriale della nostra produzione.
Da tempo lavoriamo quasi esclusivamente con vitigni autoctoni e di recente abbiamo intrapreso una zonazione interna, per meglio definire le caratteristiche e peculiarità delle singole parcelle di vigna.
La gestione in Bio ha proprio lo scopo di evidenziare ed esaltare le differenze, portando i singoli vigneti ad una piena maturità espressiva: un vigneto che si autoregola, è un vigneto che può esprimere al meglio le sue specificità, che siano quelle Trebbiano Spoletino o del Grechetto, del Montefalco Rosso, o del Sagrantino.
Lavorare in biologico significa pensare al vigneto come ad un ecosistema vitale in cui tutti gli elementi che lo compongono sono in equilibrio tra loro. Questo risultato è possibile stimolando la vitalità del terreno e migliorandone la qualità, favorendo l’autoregolazione delle singole piante e riducendo gli apporti esterni. Le concimazioni organiche non servono solo a nutrire le piante, ma più in generale ad arricchire il terreno di humus e di microrganismi. Parimenti limitare i trattamenti fitosanitari non solo favorisce la salubrità del prodotto, ma serve a creare un ambiente vitale, dove microrganismi, piante ed animali concorrono al benessere dell’intero agrosistema.
E’ un percorso lento, i cui frutti non saranno immediati, ma la pazienza non ci difetta, visto che da oltre 130 anni la nostra famiglia coltiva i vigneti di San Marco.
Per quanto riguarda il vino, l’applicazione del nuovo disciplinare derivante da una normativa di legge, sostanzialmente non cambierà il nostro modo di vinificare, in quanto abbiamo sempre fortemente limitato l’utilizzo di sostanze coadiuvanti reperibili in commercio. Avere una certificazione Bio è comunque una maggiore garanzia per il consumatore e per noi un ulteriore stimolo di miglioramento.
Ci teniamo a chiarire che per noi vinificare in biologico non significa lasciare che la produzione avvenga “da sé”, al contrario per fare un vino biologico di qualità è necessario controllare e curare in modo estremamente rigoroso tutte le fasi della produzione, anche in considerazione del fatto che il ridotto o mancato utilizzo di prodotti di sintesi e coadiuvanti comporta una maggiore esposizione a rischi di fenomeni naturali, ma indesiderati, che possono determinare grossolani difetti e perdita totale dell’identità del vitigno e del territorio.
La nostra idea del vino biologico è quella di un vino che sia in grado di esprimere le peculiarità espressive del vitigno nel nostro territorio. Quell’unicità espressiva che si può riassumere nella parola Terroir.
In sintesi, per noi Bio significa sostanzialmente rispetto: dell’ambiente, del territorio, del vitigno, del prodotto vino, del consumatore.
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